Piccoli consigli tra amiche sull’abbigliamento…



Una delle componenti, a mio modo di vedere, più divertenti dell’ambiente del Lindy Hop riguarda l’abbigliamento.


Premetto che un po’ tutti i balli “caratteristici” hanno il loro dress code, che, pur non essendo tassativo, aggiunge un tocco di pepe o di colore alla scena.

Il Tango senza i suoi abiti piuttosto osee, perde un po’ del suo fascino come i balli di ispirazione sudamericana, privati della componente “esotica”, è come se mancassero di qualcosa. 

Perfino l’Hip Hop (che considero, oramai, un ballo giunto alla sua maturità, visto che oggi appare in televisione e nei saggi di ballo delle scuole medie…) porta con sé un immaginario fatto di baggy trousers, cappelli da baseball o di lana da scaricatore di porto che non le felpe con il cappuccio…tutto questo per fare degli esempi.




Il Lindy Hop ha la fortuna di ereditare una grande quantità di immagini, siano esse fotografiche o cinematografiche, perché attingono ad una intera epoca, anzi, a più d’una.

A chi è capitato di frequentare qualche scena Lindy nelle grandi città, non avrà potuto non fare caso al fatto che un buon numero di ballerine fossero vestite come nelle foto delle nostre nonne, comunque maledettamente femminili.

Perché, allora, non attingere da questo immaginario che ci riporta principalmente agli anni ’30 e ’40?

Perché non giocare con questa cosa cioè, per una sera, provare ad essere qualcosa di diverso da ciò che siamo tutti i giorni?

Come fare? Dove trovo gli abiti originali di quell’epoca?

Il primo passo che consiglio non è quello di comperare su eBay abiti dell’epoca, primo perché è costoso e poi perché bisogna fare un poco di pratica con le misure oltre ad altri trucchi che consiglierò in futuro per chi volesse comperare online abiti originali..

Consiglio, invece, di “fare l’occhio” allo spirito di quel tipo di moda, guardando immagini e cogliendo quella che possiamo definire l’essenza di un vestito che richiami ad esempio gli anni ’40.

A quei tempi l’abito base che costituiva l’uniforme delle Lindy Hoppers posso dire di tutta l’America era l’abitino tutto di un pezzo, con fantasie floreali o tinta unita, magari a colori contrastanti, popolare per almeno una quarantina di anni ed adeguato alla moda del momento, come quello che vedete sotto:






Possiamo partire da un qualsiasi vestito similare, magari comperato in un mercatino delle pulci e adattarlo alla bisogna sapendo che:

-per mettere in evidenza la figura, la parte che va dal giro petto alla sommità dei fianchi era piuttosto attillata, soprattutto all’altezza della vita, così come segnato in  rosso: 

 












Come si fa? Credo che chiunque abbia una nonna o una zia con un particolare talento verso la macchina da cucire e non veda l’ora di rendersi utile. Bene, sfruttatela e fatevi adattare la “telara” alle vostre misure. Funziona così: per quel tratto l’abito segue la forma del corpo.

-i due punti di forza, che si rifletteranno sulla nostra estetica durante il ballo saranno le spalle ed i fianchi, nel caso delle spalle, come potete vedere nella stessa immagine, esse sono particolarmente “importanti” cioè tengono una leggera imbottitura (acquistabile presso qualsiasi merceria, sono fatte di gommapiuma) che noi inseriremo sotto la spalla con due punti di filo, guardate sotto:












ora rimane la parte della gonna, molto probabilmente se avrete adattato il corpetto alle vostre fattezze, vi rimarrà magari, qualche centimetro che potrete sfruttare per realizzare un paio di plissettature che renderanno tutto l’abito un po’ più “mosso” così: 









Nota bene che l’abito risulta tanto più bello e proporzionato quanto la gonna termini leggermente sotto il ginocchio in quanto la gonna sopra il ginocchio era accettabile solo se eravate moooooooolto giovani, e dico tipo 13-14 anni.

Errori (ed orrori) da evitare: vestiti-minigonna con la gonna che scampana già appena sotto il seno, fa effetto premaman ed impedisce di dare il meglio ai nostri swivels. 

Gonne tipo tailleur attillate del genere “donna in carriera”, si strappano o si sollevano sulle gambe mentre balliamo aumentando involontaria libidine che, ad esempio alla mia età, alla lunga può far male.

Evitate anche tessuti Paisley o disegni optical oppure fantasie psichedeliche,in quanto non stiamo rappresentando gli anni di Mary Quant ed i Beatles erano piccini…

Ora vediamo altre varianti che ci faranno fare bella figura in qualsiasi sala da ballo da qui all’Ohio, questa bella versione comprende una gonna molto ampia e molto trapezia che, come vedete, segue la regola di essere attillata fino al punto più ampio dei fianchi (in rosso) per poi espandersi in un trionfo di pieghe, unita ad un maglioncino abbastanza attillato, magari anche solo di filo.




 

 




I pantaloni. Certo, nelle sale da ballo dell’epoca le ragazze ci andavano anche in pantaloni, soprattutto se la festa era informale o, cosa possibile, organizzata alla buona in un dopolavoro. In questo caso i pantaloni erano, in genere, quelli da uomo, tassativamente con risvolto, belli larghi ed indossati con un paio di scarpe basse, un consiglio: come lunghezza prendeteli leggermente corti in modo che non facciano “affatto fisarmonica”, sono più belli.


 








oppure:





 


anche in questo caso recuperare un paio di pantaloni anni ’80 è la soluzione più economica ed efficace, soprattutto se di certi stilisti che non facevano mistero della loro ispirazione agli anni ’40 come Armani e Ferrè. 



Il tutto unito ad una camicia, in questo caso leggermente abbondante o un top monocolore, in questo modo: 






Da evitare, ovviamente, pantaloni a zampa d’elefante che non siamo i Dik Dik, o il top con gli strass d’argento che fa febbre del sabato sera…

Con questo concludiamo con qualche immagine che ci da qualche suggerimento per incontrare quest’epoca, magari con una certa ironia.







 

…che non: 






o: 













il tutto per ottenere dei begli svolazzi quando eseguiamo i nostri swivels e farci notare da tutti…così come in queste due clip tratte da un bel filmato del 1946:  







Ho, volutamente, omesso in questo breve articolo ogni riferimento all’alta moda dell’epoca, i sarti di Hollywood tipo Adrian o Irene, tanto lontana dal cittadino comune da risultare oltretutto difficilmente indossabile in un contesto di ballo così movimentato come quello del Lindy e più appannaggio di un manipolo di befane della Quinta strada che è quanto di più lontano allo spirito del nostro ballo, per l’appunto, popolare.

 















bonne chance per i vostri futuri acquisti

sinceramente Vostra

M.me Colette B.

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