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Veri Uomini Consigli sull’abbigliamento maschile

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Così come è accaduto per le Follower, inesorabilmente accade per i Lead: qualche dritta sull'abbigliamento dal punto di vista della semplicità, semplicità nel reperire quelle poche cose che, poi, ci daranno un tono sulle piste da ballo. Anche qui mi piace partire da una serie di immagini che faranno da ispirazione per le nostre "citazioni", anche ironiche o caricaturali, di un epoca tanto lontana. L'uomo del 1940 rispecchia un canone che ne evidenzia la mascolinità, spalle larghe, torace ampio, fianchi stretti e, particolarità degna di nota: pantaloni moooolto ampi! Facendomi violenza aggiungo alle fotografie anche una pagina tratta da un catalogo di moda dove viene evidenziata in modo drammatico questa linea a "V" spalle-fianchi: i personaggi risultano particolarmente agghiaccianti, per cui proseguiremo con delle fotografie di persone vere, ci saranno tanti abiti cosiddetti "doppiopetto" di gran moda fino allo scoppio della seconda guerra mondiale

Piccoli consigli tra amiche sull’abbigliamento…

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Una delle componenti, a mio modo di vedere, più divertenti dell’ambiente del Lindy Hop riguarda l’abbigliamento. Premetto che un po’ tutti i balli “caratteristici” hanno il loro dress code, che, pur non essendo tassativo, aggiunge un tocco di pepe o di colore alla scena. Il Tango senza i suoi abiti piuttosto osee, perde un po’ del suo fascino come i balli di ispirazione sudamericana, privati della componente “esotica”, è come se mancassero di qualcosa.   Perfino l’Hip Hop (che considero, oramai, un ballo giunto alla sua maturità, visto che oggi appare in televisione e nei saggi di ballo delle scuole medie…) porta con sé un immaginario fatto di baggy trousers, cappelli da baseball o di lana da scaricatore di porto che non le felpe con il cappuccio…tutto questo per fare degli esempi. ✿ Il Lindy Hop ha la fortuna di ereditare una grande quantità di immagini, siano esse fotografiche o cinematografiche, perché attingono ad una intera epoca, anzi, a più d’una. A chi è capitato di frequentare

Un articolo un po' generico, ma importante... cultura insomma!

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Colgo l’occasione per introdurre una cosa che, mmh si, diamo per scontata. Siccome sarà cosa lunga, prendetevi un bicchiere di buon Whisky (o Bourbon se siete del sud), accendetevi una sigaretta e mettetevi comodi. Intanto, che cosa stiamo ballando? Ma cos’è ‘sto Lindy Hop (che quando lo diciamo a qualcuno, succede immancabilmente che venga inteso come “Lindy hop”, che, è vero, è anche un ballo veloce ma qua Indianapolis c’entra poco…) e da dove viene? Viene da lontano, nel tempo e nello spazio. Intanto non nasce, cioè non è che uno si è svegliato un mattino dicendo “oggi invento il Lindy Hop ma è un evoluzione di tanti balli che si praticavano nel periodo tra gli anni tra il 1910 ed la fine degli anni ’20, balli dai nomi strani come il Foxtrot (che sipratica ancora oggi) l’one step ed il two steps , il Charleston, il Breakaway che però era un derivato dei balli definiti “animaleschi” come il Turkey Trot o il Grizzly Bear (lo ballano in una puntata della serie TV inglese Downtown